domenica 17 luglio 2016

Foligno: pieno successo della conferenza pubblica dei Comitati per il NO

Foligno, sala Fittajoili, 16/07/16. Coordinamento Comitati per il No - Umbria 
Si è svolta ieri a Foligno, come annunciato, la conferenza pubblica del Coordinamento dei Comitati per il NO - Umbria.
In una sala Fittaioli gremita, Daniela Di Marco, Luciana Collarini e Giuseppe Mattoni hanno aperto i lavori spiegando l'importanza del referendum costituzionale cui gli italiani saranno presto chiamati a votare. Hanno sostenuto la necessità di respingere l'attacco spietato alla Costituzione voluto da Renzi e dal suo governo in nome e per conto delle euro-oligarchie.

Tutti gli oratori previsti sono intervenuti, spiegando ciascuno le motivazioni del NO.
Il primo intervento è stato di Filippo Gallinella, parlamentare umbro del Movimento 5 Stelle, il quale ha parlato di crisi di democrazia in una cornice di crisi economica, e citando Christine Lagarde, a capo del Fmi, che in modo perentorio ha detto di augurarsi la vittoria del sì, ha evidenziato come le istituzioni finanziarie internazionali si permettano di andare a sindacare le scelte che solo i parlamenti o i cittadini dovrebbero fare.
Moreno Pasquinelli, esponente di Programma 101 ha sottolineato che il tentativo in Umbria di mettere insieme tutte le forze politiche e sociali ha fatto raccapricciare molti a sinistra, ma era un atto dovuto data l'emergenza del momento. Ha poi precisato che Renzi è il più grande e pericoloso ingannatore, dato che cambiando ben 50 articoli della seconda parte della Costituzione, di fatto va a inficiare e neutralizzare anche la prima parte, che contiene i principi fondamentali del nostro ordinamento. Questo scempio perché le democrazie letteralmente "impicciano" l'economia globale finanziaria, perché è ormai conclamata l'incompatibilità tra il neoliberismo e la democrazia, allo stesso modo come la Costituzione è inconciliabile con i trattati europei che sottraggono pezzi decisivi di sovranità, popolare e nazionale.
Virginio Caparvi, della Lega Nord, sorvolando sui tecnicismi, ha rimarcato che si tratta di una riforma fortemente voluta dall'Unione Europea, che vede nelle sovranità nazionali un forte nemico, dal momento che la volontà europea è quella di trasformare i cittadini in consumatori compulsivi, lavoratori con la testa china, da sfruttare.
Francesco Maria Mancia, Forza Italia, ha salutato con gioia l'unione di tanti soggetti, diversi per storia, cultura e tradizioni, e ha augurato che tutti assieme si possa fare un ottimo lavoro per parlare e spiegare alla gente l'importanza di andare a votare e votare No.

Marta Baldan del Comitato delle famiglie per il No al referendum costituzionale ha ribadito che la riforma non costituisce il bene per la nostra società presente e futura e ha sottolineato come sia stata voluta da un governo non eletto e da un parlamento eletto con una legge incostituzionale, ha condannato senza mezzi termini il concetto di governabilità, ricordando a Renzi che esiste un metodo di governabilità "perfetto": la dittatura. La democrazia è un valore molto più importante della cosiddetta governabilità.
Marco Mori, giurista e tra i fondatori di Alternativa per l'Italia, è ripartito dallo scopo della de-forma, ovvero quello scritto in un rapporto di J.P. Morgan del maggio 2013, in cui la richiesta del potere finanziario è quella della liquidazione delle grandi Costituzioni democratiche e antifasciste di molti paesi europei, cosa che aveva già segnalato Giuseppe Mattoni nella sua breve introduzione. 
Mori ha continuato chiedendosi come poteva essere realizzato il disegno delle grandi banche.
La tecnica scelta da Renzi e dai suoi sodali è quella di stravolgere la seconda parte della Carta costituzionale, formalmente senza intaccare la prima, ma sostanzialmente annullandone gli effetti. 
In poche parole, con le modifiche alla seconda parte della Carta, ci si assicura che le norme europee subentrino in luogo delle norme nazionali della nostra Costituzione. L'esempio lampante è l'articolo 55, il primo modificato, che riguarda il Senato. Questo non è affatto abolito, ma gli viene affidato un compito, quello di attuazione delle norme europee, ovvero il Senato ha il nuovo compito di fare da gendarme, da controllore del vincolo esterno europeo. 

A conclusione degli appassionati interventi, è stato rimarcato che è necessario battersi e lottare assieme per la vittoria del NO dando vita nelle prossime settimane, nel maggior numero di città umbre, a Comitati popolari per il NO, che riattivizzino i cittadini, grazie al cui impegno la vittoria è a portata di mano.
Si ringraziano tutti gli intervenuti e il consigliere comunale Fausto Savini (M5S) in particolare, per averci aiutato a disporre gratuitamente della sala Fittajoli.

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